Google My Business: guida 2025 per farsi trovare su Maps

Oggi chi non è su Google Maps rischia seriamente di sparire.
Che tu abbia un negozio locale, uno studio professionale o un e-commerce con un magazzino, chi ti cerca online vuole trovarti subito.
E se non compari? È come se la tua attività non esistesse.

La buona notizia è che creare una scheda su Google Business Profile (quello che una volta chiamavamo Google My Business) è gratis, semplice e alla portata di tutti.
Il difficile non è aprirla, ma gestirla bene.

Perché non basta “esserci”

La scheda ti permette di comparire nel local pack, quei tre risultati con mappa che Google mostra in prima pagina.
Ti dà visibilità nel Knowledge Panel, il riquadro con foto, indirizzo e recensioni.
E soprattutto ti porta clienti senza investire un euro in Google Ads.

Ma attenzione: una scheda abbandonata, con orari sbagliati e foto inesistenti, fa più danni che benefici.

Cosa ti serve

Non è complicato: un account Gmail, l’indirizzo fisico corretto della tua attività, il numero di telefono, il sito web.
E almeno una manciata di foto autentiche: quelle stock non piacciono né ai clienti né a Google.

Un dettaglio importante: i tuoi dati devono essere sempre coerenti ovunque, non solo su Google Maps. Nome, indirizzo e telefono devono coincidere anche sul sito, sui social e nelle directory locali. Questa si chiama NAP Consistency. Detto semplice: sii coerente, sempre.

La registrazione

Vai su Google Business Profile, clicca su “Gestisci ora” e compila i campi.
Alla fine Google ti invierà una cartolina con PIN per verificare che l’attività esista davvero.
Di solito servono dai 7 ai 10 giorni, ma non sorprenderti se ci vuole di più: a volte capita.

Gli errori che vedo più spesso

Qui parlo per esperienza. Molti inseriscono un indirizzo incompleto e la scheda viene sospesa.
Altri creano due schede duplicate e finiscono per non comparire da nessuna parte.
Capita spesso anche di scegliere la categoria sbagliata: un cliente che faceva estetica compariva come “centro benessere generico” e quindi spariva tra i concorrenti.
E poi c’è il classico: orari non aggiornati → clienti infuriati e recensioni negative.

I piccoli accorgimenti che ti fanno risaltare

Non è magia SEO, ma buon senso e costanza.

Carica foto reali del locale e dello staff. Meglio ancora se sono geotaggate: Google capisce che sono autentiche e legate al tuo luogo.

Aggiungi tu stesso le domande e risposte più frequenti, così anticipi i dubbi dei clienti (“Avete parcheggio?”, “Fate consegne a domicilio?”).

Scrivi ogni tanto un post: Google li tratta come piccole landing page gratuite.
Non trascurare la sezione prodotti e servizi: molti la lasciano vuota, ma aiuta sia il posizionamento che la fiducia dei clienti.

E per le recensioni, il trucco è semplificare: un QR code al banco o in cassa può moltiplicare le valutazioni positive. Rispondi sempre, anche a quelle negative: non solo per educazione, ma perché Google lo considera un segnale di affidabilità.

Dopo la verifica: manutenzione minima ma vitale

Una scheda Google non è “la faccio e me ne dimentico”.
Bastano 10 minuti al mese:

• • rispondi alle recensioni,

• • aggiorna foto e promozioni,

• • controlla gli Insights: ti mostrano quante persone ti hanno trovato, da quali ricerche e cosa hanno fatto dopo.

E non dimenticare il collegamento con il tuo sito: avere un sito ottimizzato con dati strutturati schema.org LocalBusiness rafforza la fiducia di Google nella tua attività.

In sostanza

Apparire su Google Maps è gratis e semplice.
Mantenerlo efficace, curare i dettagli e non commettere errori banali, però, richiede tempo e metodo.